COS’ E’ INTERNET?
Internet è la più grande rete di calcolatori del mondo, che esula dai confini geografici e dalle limitatezze trasmissive. E’ una “rete di reti” nella quale varie reti informatiche possono collegarsi tra loro in modo permanente o provvisorio e scambiarsi liberamente informazioni.
Internet è l’insieme delle reti IP interconnesse, cioè le migliaia di reti di computer locali, regionali ed internazionali, interconnesse in tempo reale mediante la serie di protocolli di internetworking TCP/IP, anche se alcune parti di Internet eseguono e supportano anche altri protocolli (OSI, Novell IPX, AppleTalk, DECnet).
Per Internet si intendono anche i milioni di computer collegati a queste reti in ogni parte del mondo, appartenenti ad aziende, organizzazioni, privati, ecc.
Internet è un fenomeno tecnologico, ma anche culturale e antropologico, le cui radici affondano in un passato recente che, nella scala del tempi tecnologici informatici a cui ci hanno abituati gli ultimi decenni, è già preistoria.
COSA SI PUO’ FARE IN INTERNET?
Mediante un’attrezzatura poco costosa, chiunque può reperire informazioni in rete su qualsiasi argomento ed in qualsiasi momento. Per accedere alla rete è sufficiente un computer dotato di modem, l’abbonamento ad un provider (il fornitore del collegamento) e un browser per la navigazione.
Gli utenti collegati ad Internet accedono ad un mondo senza confini, dove è possibile incontrare persone che vivono lontanissime o coltivare rapporti di amicizia con persone mai viste.
E’ possibile scambiare messaggi di posta elettronica, filmati, testi o programmi; essendo la rete il sistema di comunicazione più efficiente del mondo, può recapitare i dati anche in presenza di gravi problemi tecnici.
Ecco quello che appare in rete:
Il World Wide Web è uno strumento, dotato di interfaccia grafica intuitiva, che permette agli utenti di accedere alle informazioni ed interagire con esse. Le pagine Web possono contenere elementi multimediali, quali filmati, suoni, animazioni e collegamenti ipertestuali. Sono pagine, più o meno ricche su qualsiasi argomento, realizzate da privati, associazioni, aziende, ecc. Chiunque può arricchire questa biblioteca mondiale con la propria collaborazione. Il linguaggio utilizzato per realizzare il sistema Web è l’HTTP (Hypertext Transfer Protocol). Per visualizzare ed interagire con tale sistema è necessario disporre di un browser, come l’lnternet Explorer della Microsoft o il Netscape Navigator. |
|
Prima dell’avvento del WWW era molto utilizzato il protocollo FTP (File Transfer Protocol), che permetteva di trasferire file da altri sistemi al proprio terminale e viceversa. Questo strumento è ancora oggi molto usato, dato che è compreso come funzione nei browser Web. Il vecchio sistema FTP, non consentiva di visionare il contenuto dei file prima di scaricarli, mentre con i browser attuali è possibile visualizzare i file per decidere successivamente cosa trasferire. |
|
Il sistema Gopher è stato per lungo tempo l’unico mezzo per trovare informazioni in rete. Ora è stato soppiantato dai moderni motori di ricerca del sistema Web, in grado di individuare l’oggetto cercato sia presso i siti Web (il cui URL inizia con il suffisso http://), sia presso i siti Gopher (il cui URL inizia con il suffisso gopher://). |
|
Uno dei più noti servizi in rete è l’e-mail o posta elettronica. I messaggi inviati raggiungono il destinatario in pochi minuti. |
|
Usenet è un sistema di newsgroup (gruppi di discussione), dove è possibile accedere per scambiare opinioni con persone sull’argomento del newsgroup. Per accedere al sistema è necessario un newsreader, un programma adatto a leggere e scrivere messaggi alle persone del gruppo di discussione. |
|
Telnet è un metodo di accesso alla rete, che richiede la conoscenza del sistema operativo UNIX. Questo strumento è stato reso obsoleto dalle amichevoli interfacce dei browser Web. |
CHI GOVERNA INTERNET?
Esiste un’autorità principale cui la rete delle reti fa riferimento: la Internet Society, o ISOC, costituita da rappresentanti volontari di ciascuna utenza.
Questo a sua volta nomina un “consiglio degli anziani”, l’Internet Architecture Board, o IAB, al quale spetta la responsabilità tecnica della rete. Deve valutare e approvare gli standard di comunicazione, vagliare le richieste di adesione e decidere l’assegnazione degli indirizzi, presentare critiche e suggerimenti in occasione dei meeting dell’Internet Task Force.
L’IETF è un’organizzazione volontaria i cui membri discutono periodicamente i temi sollevati. Chiunque può partecipare ai meeting e far parte dei gruppi di studio, poiché l’autocontrollo di Internet avviene attraverso la rete stessa.
STORIA DI INTERNET
Le origini di Internet risalgono agli anni Sessanta, quando divenne operativo un progetto sperimentale militare statunitense commissionato dal Dipartimento della Difesa all’agenzia governativa ARPA (Advanced Research Projects Agency). Scopo del progetto era la creazione di una struttura informativa strategica che permettesse di costituire un collegamento tra il Dipartimento della Difesa e tutti i soggetti che con esso avevano un contatto per ricerche di carattere militare. |
Grazie al lavoro di esperti informatici delle più importanti Università nordamericane entrarono in funzione, nel 1969, quattro IMP (Interface Message Processor): quattro macchine che per la prima volta implementavano il protocollo di comunicazione della nuova rete, cioè l’insieme delle regole a cui devono attenersi i nodi della rete stessa per dialogare tra loro. |
Dalla filosofia della commutazione a pacchetto e della rete non gerarchica, nacquero altre reti e si affermò il concetto di internetworking, cioè la condivisione di risorse tra reti fisicamente distinte. |
LA SCENA ITALIANA
In Italia, Internet è giunta attraverso centri di ricerca e università. La rete è diventata popolare negli ambienti di ricerca nella seconda metà degli anni Ottanta, come accesso ai centri di calcolo e laboratori soprattutto americani.
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche erano già dotati di una rete di calcolatori che connetteva i propri istituti sparsi sul territorio italiano, ma le organizzazioni private e commerciali rimanevano escluse.
L’unica rete italiana presente era Itapac, che però con TCP/IP e Internet ha poco a che fare. In quel periodo era particolarmente usata l’estensione europea dell’americana Bitnet: EARN, fortemente voluta da IBM.
Storicamente, il primo fornitore di accessi IP a privati è stato IUNet, network di I2u, l’associazione italiana di utenti Unix.
Ben presto però il problema della connettività esplose in maniera disorganica: ogni ente modificava la propria rete senza tenere conto della situazione globale. Una tale gestione disorganizzata portava a duplicazioni di linee e connessioni per interessi analoghi, con evidenti sprechi di risorse.
Da queste esigenze nacque nel 1988 il GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti per la Ricerca), un ente preposto al coordinamento delle reti universitarie, riconosciuto dal Ministero per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) nel 1990. Compiti del GARR erano lo studio della razionalizzazione delle linee trasmissive e la pianificazione dei flussi di traffico, per poter dare vita ad una potente struttura portante (backbone, o dorsale: rete centralizzata ad alta velocità che collega reti indipendenti più piccole) per le reti di ricerca italiane.
I sei enti facenti parte del GARR sono: CILEA (Consorzio Interuniversitario Lombardo per l’Elaborazione Automatica), CINECA (Consorzio Italia Nord – Est per il Calcolo Automatico), CNR (Istituto Nazionale delle Ricerche), CSATA (Consorzio Tecnopolis Novus Ortus), ENEA (Ente Nazionale per le Energie Alternative), INFN (Istituto Nazionale per la Fisica Nucleare).
Attraverso finanziamenti del MURST, il GARR noleggiò linee ad alta velocità (2 Mbps). Inizialmente la struttura prevedeva un Comitato di Gestione (GARR-CDC), un Comitato Tecnico Esecutivo (GARR-CTE) da cui dipartivano i gruppi di lavoro per ogni protocollo (GARR-IP, GARR-DEC, GARR-SNA, GARR-X25) e quello dedicato alla posta elettronica (GARR-PE). La rete GARR supporta contemporaneamente i protocolli TCP/IP, SNA, Decnet, X.25, permettendo quindi il collegamento a Internet, alla rete HEPNet (rete della fisica delle alte energie, protocolli Decnet), all’EARN (ora associata a RARE) e alle reti di ricerca che implementino il protocollo X.25.
Il GARR darà il suo stesso nome alla dorsale italiana fra le reti accademiche italiane: alla fine del 1994, gli enti di ricerca e le università italiane sono connesse; l’Italia viene collegata al resto del mondo tramite tre linee internazionali: verso gli Stati Uniti, verso il CERN di Ginevra, una verso la rete EuropaNET.
In questi ultimi anni, la crescita dei nodi e delle connessioni è stata impressionante, supportata anche dalla presenza sul mercato di numerosi provider, che offrono, attraverso la sottoscrizione di un abbonamento, la possibilità di accedere ad Internet attraverso le loro macchine.
TIMELINE
1957
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1961
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1966
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1967
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1968
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1969
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1970
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1971
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1972
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1973
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1974
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1975
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1976
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1977
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
1979
|
1981
|
|||||||||||||||||
1982
|
|||||||||||||||||
1983
|
|||||||||||||||||
1984
|
|||||||||||||||||
1985
|
|||||||||||||||||
1986
|
|||||||||||||||||
1987
|
|||||||||||||||||
1988
|
|||||||||||||||||
1989
|
|||||||||||||||||
1990
|
|||||||||||||||||
1991
|
|||||||||||||||||
1992
|
|||||||||||||||||
1993
|
|||||||||||||||||
1994
|
|||||||||||||||||
1995
|
|||||||||||||||||
1996
|
|||||||||||||||||
1997
|
|||||||||||||||||
1998
|
UNO SGUARDO AL FUTURO
Navigare con il cellulare
E’ il Nokia 7110, il primo telefonino predisposto a navigare in Rete e non solo quindi per chiacchierare. Sulla scia della finlandese Nokia sono già nati progetti di Bell Atlantic, France Telecom, Motorola, Tim, Omnitel, Toshiba e Sony per la connessione in qualsiasi momento in qualsiasi parte del mondo. Il telefonino del futuro sarà leggero, satellitare ed in grado di collegarsi a Internet, ma la sua diffusione non avverrà prima del 2005. I motivi principalmente sono due: uno tecnico, uno commerciale. Ai cellulari arrivano 14 mila caratteri al secondo, mentre i modem fissi corrono a 56 mila ed è già un valore poco sufficiente. In secondo luogo, si contrappongono due sistemi di codifica: Windows CE della Microsoft voluto dagli americani ed il progetto Symbiam di Nokia ed Ericsson europee. Intanto, dal Giappone e dagli Stati Uniti arriva l’Universal Mobile Telecommunications System, un sistema senza fili a che spara, a frequenze superiori ai 2 gigahertz, 125 pagine sul cellulare in qualsiasi momento. In Europa, l’attesa è per il 2005.
Per accendere il modem, inserire la presa
Se il collegamento telefonico è troppo lento, esiste un’alternativa: far correre ad impressionante velocità i contenuti web sulle migliaia e migliaia di chilometri di cavi elettrici. La tecnologia “terminale d’utente”, consente di collegare il personal alla più vicina cabina elettrica via cavo e da questa, attraverso la fibra ottica, fino al provider. Il sistema, già sperimentato a Manchester e a Milano con risultati positivi, presenta notevoli vantaggi: mentre si naviga, la linea telefonica rimane libera, mentre i costi diminuiscono esponenzialmente. La velocità di connessione, condizione più importante per i navigatori, è superiore al megabit al secondo, venti volte superiore alla velocità supportata da un modem a 56 Kbps. I dati in uscita dal computer, per fare in modo che non vi siano interferenze sulla linea, vengono modulati alla frequenza di 1 Mhz. Al contatore va applicato un piccolo dispositivo di ricezione da connettere attraverso un normale cavetto al personal. L’interfaccia di connessione si chiama Dpl 100, mentre per navigare si avrà bisogno di una scheda e di un software di comunicazione.
La nuova rete del Garr per la comunità scientifica
Nel 1997 è nato il progetto di rete a larga banda denominato Garr-b (Garr broadband), con lo scopo di formare una infrastruttura nazionale e internazionale per la formazione universitaria e la ricerca scientifica e tecnologica. Il progetto si evolverà nell’arco di tre anni, partendo da un’infrastruttura iniziale a 34 Mbps, per arrivare ai 155 Mbps e successivamente ai 622 Mbps e oltre. Alla rete accederanno tutte le università e gli Enti di ricerca italiani e si collegheranno con le reti a larga banda esistenti in ambito europeo e nordamericano. In seguito ad intese governative, il progetto renderà le infrastrutture a larga banda disponibili anche per gli organismi pubblici di ricerca di base che non sono coordinati dal Murst e a gestori di altre reti della Pubblica Amministrazione. La rete dovrà dare servizi a una comunità di circa due milioni di utilizzatori, tra docenti, ricercatori, studenti, frequentatori di biblioteche pubbliche, superando il limite attuale che, per esempio, permette un uso medio di mille megabit al secondo per utilizzatore se duemila persone usano contemporaneamente lo stesso collegamento internazionale. Iniziative analoghe sono attive in tutta Europa, come il progetto Superjanet inglese, la rete scientifica tedesca Win, la rete a larga banda Renater II francese o la rete olandese Surfnet.
(da PCWeek Italia, 26/6/98)
Internet 2 pronta al lancio
Mentre in Italia Internet ha iniziato il periodo di crescita intensiva solo da poco tempo, in America già dallo scorso anno si è concretizzato un progetto per far nascere la Rete delle Reti di seconda generazione. Internet 2 è nata da un’idea dell’Ucaid, University corporation for advanced Internet education, ed è sviluppata nell’ambito di Next generation Internet (Ngi), iniziativa del governo federale degli Stati Uniti che studia tecnologie ed applicazioni per il supporto alla ricerca e all’educazione. E’ frutto di uno sforzo di collaborazione tra più di 120 università americane, il governo degli Stati Uniti e vati partner industriali, per sviluppare tecnologie di rete avanzate. I principali obiettivi di Ngi e Internet 2 sono quelli di condurre ricerca e sviluppo nelle tecnologie di rete avanzate end-to-end riguardo a robustezza, affidabilità, sicurezza, qualità e differenziazione dei livelli di servizio. A tale proposito sono stati individuati due testbed: il primo, il 100x, connetterà 100 siti universitari, istituzioni federali e altri partner di ricerca ad una velocità end-to-end 100 volte superiore a quella dell’Internet attuale; il secondo, il 1000x, collegherà circa 10 siti assicurando prestazioni end-to-end 1000 volte maggiori di quelle odierne. Attraverso Internet 2 sarà possibile secondo gli esperti trasmettere il contenuto dell’intera enciclopedia britannica in meno di un secondo. Le iniziative congiunte di Internet 2 e Ngi promuoveranno una nuova generazione di tecnologie di rete, come quelle che stanno emergendo oggi per la gestione di segnali in tempo reale, la videoconferenza ad alta qualità e il collaborative working, che richiedono una larghezza di banda molto superiore rispetto a quella disponibile attualmente. Le applicazioni sono molteplici: potranno essere meglio supportate la ricerca scientifica e le strutture di sicurezza nazionale, l’educazione a distanza e il monitoraggio ambientale, le cure sanitarie e la ricerca biomedica. Nel decennio scorso molte realtà diverse, come le Agenzie governative federali, la comunità scientifica e le aziende private, hanno lavorato congiuntamente per sviluppare la maggior parte delle attuali tecnologie Internet, creando una realtà industriale da molti miliardi di dollari, che inizialmente era di esclusiva proprietà del governo federale americano, mentre adesso è pubblica e aperta al libero mercato. Con Internet 2 gli Stati Uniti vogliono ripetere l’esperimento: l’iniziativa sta rapidamente coinvolgendo un numero crescente di università, ma anche da parte delle imprese e dagli Oem del settore della comunicazione si guarda al progetto come sede ideale per lo sviluppo e la sperimentazione di sistemi di nuova generazione. Mentre è stata recentemente installata in Europa la Ten-34, una rete fondata dall’Unione Europea che viaggia a 34 Mbps e che raggiungerà a breve termine la velocità di 155 Mbps, Internet 2 opererà invece a 2,4 Gbps, su reti Sonec Oc 48.
(da PCWeek Italia, 26/6/98)
Le critiche a Internet 2: la velocità a quale prezzo?
Il futuro della grande rete, voluto dal governo degli Stati Uniti, in collaborazione con 150 università americane e grandi aziende delle telecomunicazioni e dell’informatica, non è ben accetto dagli utenti. Per poter fare entrare la larga banda nelle case, possono essere usati i cable-modem che digitalizzano le esistenti reti di tv via cavo o i supermodem X-Dsl che sono in grado di accelerare la trasmissione sul normale doppino telefonico. Entrambe le soluzioni snaturano però il concetto originale di Internet e della sua architettura aperta, che ha portato al successo nel mondo la ragnatela. Il collegamento via cavo fa capo ad un solo fornitore di servizio che diventa quindi anche un Internet provider e nello stesso tempo il fornitore dei contenuti. In pratica, all’accesso ad Internet verrà fornito un pacchetto di contenuti ad accesso veloce, che stravolgerebbe il concetto di eguaglianza che regna oggi sulla rete, imponendo percorsi ben precisi. Il futuro è una rete più veloce ma più chiusa rispetto alla precedente, che sembra già compromesso dalle leggi del mercato. Gli utenti americani infatti, avanguardia degli utenti Internet del mondo, non sembrano preferire la nuova soluzione e solo il due percento ha optato per i cable modem e per l’alta velocità.